Tra Ottocento e Novecento, francesi, austriaci e italiani edificarono a Mestre diverse fortificazioni che, analizzate in un insieme unico con quelle edificate dalla Serenissima in laguna, formarono un’articolata cerniera difensiva. In terraferma si edificò un vero e proprio “campo trincerato”. Nei manuali di ingegneria militare ottocenteschi, con “campo trincerato” si definisce una serie di fortificazioni permanenti disposte attorno a un nucleo. Nel piano difensivo dell’esercito italiano di fine Ottocento Mestre era una piazza fondamentale poiché impediva eventuali marce verso l’interno del paese da parte di possibili invasori provenienti da Oriente. Il piano si sostanziava in diversi forti che si integrassero con quelli già esistenti. In totale i forti che compongono il campo trincerato di Mestre sono dodici. Da nord verso sud: Forte Pepe, Forte Cosenz, Forte Rossarol, Forte Mezzacapo, Forte Carpenedo, Forte Bazzera, Forte Gazzera, Forte Sirtori, Forte Marghera, Forte Manin, Forte Tron, Forte Poerio.